I legali di Naselli vogliono spostare il processo a Teramo

Aperto a Catanzaro il dibattimento-stralcio per l’ex comandante provinciale dei carabinieri

TERAMO – Si è aperto quest’oggi dinanzi al tribunale collegiale di Catanzaro, presieduto dal giudice Carmela Tedesco, il processo con rito ordinario che vede tra gli imputati l’ex comandante provinciale dei carabinieri di Teramo, il colonnello Giorgio Naselli, accusato di violazione del segreto istruttorio e abuso d’ufficio, nell’ambito di uno dei filoni d’indagine ‘Rinascita-Scott’.

La posizione processuale dell’alto ufficiale dell’Arma è stata stralciata rispetto al troncone principale, dopo la caduta dell’aggravante mafiosa, e sul tavolo del processo adesso ci sono i rapporti tra Naselli e con l’avvocato Giancarlo Pittelli, ex parlamentare calabrese.

Le questioni preliminari hanno riempito la prima udienza e tra queste in particolare, i difensori di Giorgio Naselli, Giuseppe Fonte e Gennaro Lettieri, hanno sollevato l’eccezione di incompetenza territoriale, con conseguente richiesta di trasferimento del processo in Abruzzo, all’Aquila o a Teramo. Una richiesta che si basa sul concetto del luogo dove si sarebbe consumato il reato più grave di quelli contestati, ovvero a Teramo.

Per la Procura di Catanzaro, Naselli avrebbe rivelato informazioni riservate all’avvocato Pittelli, imputato nel troncone principale del maxi processo. All’eccezione dell’avvocato Lettieri si è opposto il pubblico ministero di aula, Antonio De Bernardo, che ha ribadito la necessità della celebrazione del processo nella sede originaria di Catanzaro. Sarà il tribunale adesso a pronunciarsi: la decisione è attesa nella prossima udienza, fissata a giugno.